mercoledì 12 novembre 2014

Webar: ospiti stasera Hans Magnus Enzensberger e Caparezza


…per chi arriva, per chi è di passaggio, per chi vuole trattenersi sorseggiando un buon vino o gustare una birra, per chi non ha sonno e chiede un caffè
… e le delizie gastronomiche, gli amici, gli ospiti, la musica dal vivo, mentre la moka gorgoglia, e il giusto calore al Webar


Daniela Pia accende i riflettori



Monologo di un uomo confuso
Noi siamo gli uni e gli altri sono gli altri. Lo dico per mettere subito le cose in chiaro! Gli altri sono sempre lì e ci danno sempre sui nervi. Mai che ti lascino in pace! E fossero almeno diversi! 

Macché: pretendono di essere migliori di noi. Gli altri sono arroganti, supponenti e intolleranti nei nostri confronti. È difficile dire che cosa pensino davvero. Talvolta abbiamo l'impressione che siano dei matti. Una cosa è certa: vogliono qualcosa da noi, non ci lasciano mai in pace. Ci scrutano con fare provocatorio come se fossimo scappati da uno zoo o fossimo degli extraterrestri. Il minimo che si possa dire è che noi li percepiamo come una minaccia. Se non sapremo difenderci, ci porteranno via tutto quello che abbiamo. Il loro vero desiderio sarebbe quello di eliminarci.

D'altro canto, un mondo senza gli altri ci appare ormai inconcepibile. Alcuni, addirittura, ritengono che noi abbiamo bisogno di loro. Tutta la nostra energia, noi la investiamo per gli altri, pensiamo a loro tutto il giorno e persino di notte. Anche se non li sopportiamo, dipendiamo da loro. Certo che saremmo contenti se scomparissero dal nostro orizzonte, andandosene via da qualche parte. 

Ma poi, che cosa faremmo? Ci sono due possibilità: o ci ritroveremmo altra gente che ci dà fastidio e allora tutto ricomincerebbe da principio - dovremmo studiare questi nuovi altri e difenderci da loro - oppure, peggio ancora, cominceremmo a litigare tra di noi e allora alcuni di noi diventerebbero gli altri e la nostra identità collettiva finirebbe per non esistere più.

Talvolta mi chiedo se noi siamo davvero gli uni. Perché è ovvio che siamo al contempo gli altri degli altri. Anche loro hanno bisogno di qualcuno su cui esercitare la propria insofferenza e quelli siamo certamente noi. Non siamo solo noi che dipendiamo da loro: anche loro dipendono in uguale misura da noi e pure loro si rallegrerebbero se noi scomparissimo dal loro orizzonte, andandocene via da qualche parte. Ma poi, probabilmente, finirebbero per rimpiangerci. Non appena ce ne fossimo andati, scatenerebbero delle sanguinose lotte intestine, proprio come faremmo noi se andassero via gli altri.

Non sono cose che si possano dire ad alta voce qui da noi: è solo un mio pensiero segreto che è meglio che tenga per me. Altrimenti, infatti, tutti direbbero: adesso sappiamo come sta la faccenda, caro mio! In fondo, tu non sei uno di noi, non lo sei mai stato, ci hai ingannato! Tu sei uno degli altri! E allora, non avrei più nessun motivo per ridere. Mi tirerebbero il collo, questo è certo. E' meglio che non ci pensi troppo: non fa bene alla salute.

Forse quelli della mia parte hanno persino ragione. Talvolta non so più neppure io se sono uno degli uni o uno degli altri. E' questo il grave. Più ci penso e più mi è difficile distinguere tra gli uni e gli altri. A guardar bene, ciascuno degli uni assomiglia terribilmente agli altri, e viceversa. 

Talvolta non so più neppure io se sono uno degli uni, oppure un altro. Vorrei essere me stesso, ma questo - ovviamente - è impossibile.
traduzione di Paola Quadrelli, 01/01/2001


Francesco “Slec” alla console invita Caparezza




Sono Il Tuo Sogno Eretico
 (Caparezza-Giovanna D'Arco)
Sono una donna e sono una santa,
sono una santa donna e basta,
sono stata una casta vincente prima che fosse vincente la casta.
Dalla Francia la Francia difendo, se l'attacchi la lancia ti fendo, estraggo
la spada dal cuoio, polvere ingoio ma non mi arrendo, gli inglesi da mesi
vorrebbero la mia capoccia in un nodo scorsoio, ohio!
Sono un angelo ma, con loro mi cambierò in avvoltoio, ohio!
Vinco una guerra contro l'Inghilterra non è che ando cohio, cohio!
Perchè sento le voci che non sono voci di corridoio, ohio!

(voci)
Vada all'inferno satanassa, un letto di fiamme il tuo materasso!
La tua parola non vale più, accenditi fuoco spegniti tu!

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere
la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

(Caparezza-Savonarola)
 Invece io sono domenicano ma non chiedermi come mi chiamo,
qua è sicuro che non me la cavo, mi mettono a fuoco non come la Canon,
detesto i potenti della città detesto Sua Santità, un uomo carico d'avidità
che vende cariche come babbà.
La tratta dei bimbi come geishe cresce in tutto il clero ma nessuno ne parla
e il millequattro non è annozero ed ora mi impiccano, mi appiccano come un
bengala a capodanno, di me rimarrà un pugno di cenere da gettare in Arno!

(voci)
Accendevi i falò laggiù, bruciavi i libri di belzebù, era meglio mettere su
i carboni del barbecue!

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere
la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

(Caparezza-Giordano Bruno)
 Infine mi chiamo come il fiume che battezzò colui nel cui nome fui posto in posti bui, mica arredati col feng shui.
Nella cella reietto perchè tra fede e intelletto, ho scelto il suddetto, Dio
mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto, e tutto
crolla come in borsa la favella nella morsa, la mia pelle è bella arsa, il
processo della farsa.
Adesso mi tocca tappare la bocca nel disincanto lì fuori, lasciatemi in vita
invece di farmi una statua in Campo Dei Fiori.

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere
la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

...Lo accendiamo???

Caparezza, Universal Music 2011

7 commenti :

  1. Finalmente riesco a ricambiare le tue così gradite visite: avrai pensato che facevo orecchi da mercante (diciamo pure da maleducato) agli accenni che facevi da me a tuoi post, ma la verità è che quando cliccavo sul tuo link giungevo al maledetto g+ (che odio) e lì mi arrendevo: troppo pigro per arrivare subito a capire che bastava digitare "lasantafuriosa blog" sul motore di ricerca. Evidentemente, ogni cosa ha il suo tempo. Vado ad aggiungerti come meriti al mio blogroll. Ciao! :)

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  2. p.s. achtung: segnalo presenza del maledetto codice captcha. Magari sei tu a volerlo, ma in caso contrario bisognava che qualcuno te lo dicesse: il maledetto sistema te lo appioppa in automatico, e quando tu commenti sul tuo stesso blog a te non appare.

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  3. Benvenuto Zio, disinfesto il locale. Già multata prima ancora di inaugurare e poi dicono che non ci sono controlli. E hai dovuto attivare il t(a)m t(a)m per navigare. Grazie e un brindisi ad una bella conoscenza.

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  4. Quanto mi ci trovo bene al Webar, io!!!
    E che ospiti straordinari! Che arguta padrona di casa!
    Questi noialtri Enzensbergeriani!!!! Mi piacciono! Brindo, finalmente rilassata. Alla tua/mia salute!

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  5. Verifica captcha: sì, è davvero sparito. :)
    Ciao!

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    1. Bene ho passato la verifica... e adesso che conosci la strada semmai, forse ci porti un 11enne a "cantare", una sera di quelle che fuori piove. I bambini fanno odienss. Ciao!

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  6. Buongiorno Matilda... magari una sera ci regala bibliomatilda qualche perla... chissà? Un grande Enzensberger... ed anche i testi di Caparezza meritano un ascolto. Alla tua...

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