martedì 15 maggio 2018

Io mi libro di Alessandro Pagani, 500 frasi per ridere. Fosse anche per 500 minuti.


ridere

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.
Italo Calvino


Da adulti facciamo fatica a ridere, abbiamo bisogno di costruzioni ricercate, per i bambini è tutto il contrario qualsiasi cosa buffa li fa ridere, basta una parola, un gesto per innescare la risata. Loro sanno ridere, sarà per questo che i bambini ridono 500 volte in un giorno e gli adulti appena 15.

Senza scomodare le statistiche, penso a me stessa da piccola e oggi da adulta, ci sono giorni in cui non rido mai, a volte settimane. Provate a pensarci, sicuramente facendo mente locale succederà anche a voi. Siamo schiacciati dall’infelicità e schivarla diventa un fatto estremamente serio.


i bambini sanno ridere


Se ora scrivessi “cacca” non riderebbe nessuno, è fuori luogo in questo contesto, un bambino non farebbe questa considerazione, con tutta probabilità riderebbe e basta (anche se… questa parola guardandomi in giro e sentendo quello che ci aspetta si abbina con tutto, è “evergreen” altro che marrone).

Ecco, ridere e basta!

Con quella leggerezza che avevamo da ragazzini, quando a scuola raccontavamo le barzellette e alla battuta: “Cosa dice una mucca su un prato? –Cosa vuoi che dica… Muuuuu”, ridevamo a crepapelle.

Quando ho iniziato a leggere Io mi libro di Alessandro Pagani ho ritrovato la stessa leggerezza di allora, sarà perché la prima battuta che ho letto (quando si tratta di libri umoristici non seguo le pagine, mi piace iniziare aprendo il libro a caso, quasi fosse un gioco) è stata:
 La donna più depressa che abbia conosciuto? Giudy Morale.
Ho riso di gusto, perché ero davvero giù di morale e sono stata scaraventa alle medie, non ricordo l’anno o il giorno o l’ora, ma ricordo perfettamente che la più grande cuoca russa era Irina Cocimilova (cuocimi le uova) e ancora nitidamente ricordo che ci “libravamo” felici, “stupidamente” penseremmo oggi. Mi chiedo però quanto “le zavorre” di una presunta “intelligenza” ci stiano rendendo migliori…




Io mi libro, un volo di 500 battute per non prendersi troppo sul serio, perché a volte anche i nostri pensieri più profondi non hanno senso e perché, forse, giocando impariamo molto di più di noi stessi e degli altri. La vita non può essere sempre una battaglia, si finisce per lasciarci la pelle anche ai tempi di Twitter, Alessandro Pagani docet:
Lite tra boscaioli scoppiata su Twitter. Ucciso a colpi d’#
Alessandro Pagani si divide tra il lavoro da impiegato, la scrittura, tra umorismo e poesia, e la musica, collaborando con diversi gruppi, con i Valvola ha fondato l'etichetta discografica Shado Records,  e oggi è batterista e voce della desert rock band Stolen Apple. Nato a Firenze nel 1964, con Io mi libro, edito da “96, Rue De La Fontaine” (qui),  è alla sua terza pubblicazione, dopo Perché non cento? stampato da Alter Ego/Augh nel 2016 e il libretto autoprodotto nel 2015 Le Domande Improponibili.

- “Io mi libro” è una raccolta di 500 frasi e dialoghi umoristici che attraverso giochi di parole, doppi sensi e freddure, racconta alcuni lati grotteschi della nostra quotidianità in chiave comica. (Alessandro Pagani, dall’intervista di Recensioni Libri continua).

Perché “la nostra quotidianità (è) fatta di vizi assurdi e virtù spesso nascoste”, commenta Alessandro (come dargli torto) e a proposito di mucche sul prato, nel libro di Alessandro l’ho ritrovata in autostrada:
Mucca enorme in autostrada: tre chilometri di coda.
Con Io mi libro si sono divertiti anche quelli di Comix, perché una frase del libro apparirà sulla nuova agenda Comix 2019, presentata proprio in anteprima i giorni scorsi al Salone Internazionale del Libro di Torino. Per scoprirla non c’è che da aspettare qualche mese.




Per ridere insieme ad Alessandro non c’è invece assolutamente da aspettare.

-Amore, che faccio? Butto la pasta?” – “Ma no, ché sei pazza, l’ho comprata oggi!

-Che fai con quella scaloppina davanti alla toilette?” – “Entro un secondo in bagno.

 -Una volta mi hanno chiamato ricchione. Ma io sono un poveracchio come tutti.

-Dicono sia stato il mio montone a ingravidarla!” “Non dargli retta, usano un capro espiatorio.

-Non ci posso credere... i ditoni del piede del morto si muovono!!! - Allucinazione?

-Ho trovato su FB un gruppo dedicato ai superdo-tati. Non ho avuto il coraggio d’andare a vedere i mem-bri.

-Un orologiaio ha fatto fuggire un ladro - Col-pendolo?

-Oggi è la giornata mondiale della fila accanto alla tua.

- Cercasi apprendista con esperienza.

Così se dovessero chiedervi l’ultima volta che avete riso, non avrete difficoltà a dare la risposta.




Ridere fa bene, lo prescrivono anche i dottori.

E poi di Alessandro Pagani c’è da fidarsi, lo dice lui stesso: -Sono un comico serio.

Tanto “serio” che a chiudere il libro è un Piccolo racconto onirico, per “librarsi” occorrono le ALI e Alessandro si sveglia a-lato:

-E se mi scoprono e mi studiano… o mi utilizzano come eroe del cinema? Che so, un superuo-mo senza effetti speciALI, ma con effetti reALI... Insom-ma... adesso che faccio?

Scopritelo!

Intanto come ebbe a dire un altro su-per-ero-e:

Quando sono nato ridevo sempre.
Qualunque cosa vedessi, ridevo.
Mi guardavo intorno e ridevo.
Guardavo cosa mi davano da mangiare e ridevo.
Guardavo i parenti che mi venivano a trovare e ridevo.
Mia madre dice che ero un bambino molto simpatico.
In realtà io continuavo a pensare: "È uno scherzo, vero?". 
-Rat-Man-



P.S. Eccezionalmente questo mese doppio post, due le Domeniche del Poeta con Daniele Verzetti Rockpoeta e GiovanniSavoini Manizzi, ragion per cui vi aspetto giovedì 31 maggio (così festeggerò con voi il mio compleanno) con il secondo post di Maggio.


Nel frattempo voi commettete sempre gesti d’amore, perché io ho deciso di commettere atti impuri.

  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.




10 commenti :

  1. Ridere come i bimbi a volte è difficile perché loro sono più innocenti e non hanno le scorie che la vita ci riserva ma ridere è importante e sorridere anche.

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    1. Più che giusto Daniele, è molto importante, a volte ridere anche di noi stessi, ci aiuta a dialogare col mondo.
      E molte delle battute del libro mostrano anche i paradossi del vivere. Penso ti piacerà.

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  2. Ridere è una delle cose più importanti da fare nella vita!

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    1. E facciamolo fperale, spero di aver contribuito oggi ad una risata ;)

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  3. Ridere fa bene ma è difficile lto spesso.
    Diciamo che bisognerebbe ogni giorno dediare almeno mezz'ora a questa attività. Ma come? Facendosi il solletico?
    Ciao Santa!

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    1. Cara Patricia, intanto godiamoci queste battute tra satira e umorismo. Se i libri aiutano, anche quelli comici fanno il loro dovere... Ovviamente da leggere magari in buona compagnia.
      Iniziamo con il solletico di testa, forse le difficoltà passano in secondo piano.
      Un abbraccio.

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  4. Interessante !!! Tutti noi abbiamo bisogno di ridere un pò di più perchè la vita, spesso è problematica. e ridere fa bene.
    Che bello poter tornare a ridere come bambini !!! Saluti. Ciao

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    1. Ciao Mirtillo, io leggendolo sono tornata un po' ragazzina e mi ha fatto un gran bene. Hai ragione, la vita è problematica, ma non dobbiamo farci annientare.
      Facciamo che una risata, anche se per poco, seppellisca i problemi ;)
      Baci

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  5. Mi piace chi riscopre la risata in modo semplice e fanciullesco, come mi pare di capire fa questo autore, che ovviamente mi segno.

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    1. E pensa, Alli, è anche batterista degli Stolen Apple :D
      Di sicuro il fanciullo è vivo e vegeto in lui, le tue parole gli faranno di sicuro piacere.
      Così ti do la buonanotte con una battuta di Alessandro:
      Batterista cinese alle prove: "Ma che bacchette ti sei portato?"

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