martedì 15 aprile 2014

Poema di povere anime/1. Delle guerre

 "Le caldaie del latte", Santa S
[...]sciolta dal corpo più freddo che giaccio,
bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa,
che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa.
(da l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto)

Rodomonte bestemmia anche nel momento dell’ultimo respiro. Lui guerriero che non ha eguali, perde in amore, come lo stesso Orlando, entrambi inesperti. L’amore è un’arma letale che devi saper maneggiare, chi non ama non può capirne il potere.
E’ una katana impugnata a due mani, con il filo sempre rivolto verso l’alto pronta a calare un fendente. Solo una leggenda come il ninja Hattori Hanzō saprebbe “non usare la spada, ma essere la spada stessa”.
Così il povero Orlando, non più padrone della spada lascia che la lama gli trafigga la mente e si abbandona completamente al dolore, alla follia, si abbandona furioso.

S’impazzisce per sempre senza il cielo della luna, senza "un’ampolla più capiente e piena" del senno, senza un Astolfo in groppa all’Ippogrifo.
Siamo degli arboscelli in preda alla furia della nostra stessa epopea. Le nostre vicende narrano le nostre gesta in un intrecciarsi di volti e storie, ogni accadimento per noi è leggendario, epico, eroico, anche affrontare con il carrello la corsia degli yogurt in un centro commerciale, spingiamo a piedi il nostro cavallo, la nostra armatura è pesante, i piedi doloranti, ma continuiamo a saccheggiare, è il nostro bottino, la ricompensa per le imprese del giorno.
Siamo dentro al poema: guerre, amori e celebrazioni. 
In un sistema in decadenza, avido e corrotto, dove gli …”imperatori mediocri sono sempre più frequenti”… dove non è ancora possibile per il “viaggiatore errare da un paese, da un continente all’altro senza formalità vessatorie, senza pericoli, sicuro di trovare ovunque un minimo di legalità e cultura”…”A questo ideale ci si avvicinerebbe abbastanza spesso se gli uomini vi applicassero una parte di quell’energia che van dissipando in opere stupide o feroci”.. Buona parte dei mali del mondo provengono dall'aver uomini o troppo ricchi o disperatamente poveri”... 

Sono le parole che Marguerite Yourcenar mette in bocca all’Imperatore Adriano nelle sue memorie, ma potrebbero essere le mie, pronunciate oggi, tutto uguale a centinaia di ieri.
Ho voluto omaggiare una grande penna e l’Imperatore P. Aelius Hadrianus quello dei famosi versi: Animula vagula, blandula, Hospes comesque corporis, Quae nunc abibis in loca Pallidula, rigida, nudula, Nec, ut soles, dabis iocos… (Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti.[...] -traduzione di Lidia Storoni Mazzolari).

Come nel Furioso anche in Memorie di Adriano, invasioni e domini, la crisi del rinascimento e la guerra tra cristiani e pagani nell’uno, il tramonto di Roma e la devastazione della Giudea nell’altro. In entrambi  il senso dell’umano, l’uomo con le sue piccole e grandi virtù, uno scartafaccio di vizi e qualità, sullo sfondo la storia del proprio tempo, il dibattito politico culturale di un’epoca.

Pietro l'eremita predica la crociataF. Hayez 1828 
E poi eccola: la ricerca della bellezza, Angelica e Antinoo o quella del mondo e la nostra "animula" sempre presente, lacrimosa al momento giusto.
Scrive Cossery in Mendicanti e Orgogliosi …”un’innegabile verità: …Nonostante le mutilazioni, l’uomo tronco riusciva a ispirare la passione, a far nascere il desiderio carnale,… Solo un sesso”.

Siamo  carne, fresca o andata a male, ma comunque carne e filosofia. L’importanza di mangiare e l’importanza di pensare (pensare parola complessa e a doppio taglio).
Eccomi dentro la trama, io vicenda e spettatore di vicende. Assisto all’invasione dei nuovi mori, lanciati contro le coste, guardo il luccichio non degli scudi, ma della pelle bruciata dalla salsedine e dall’odio, sempre uguale, domani come ieri. Guardo la devastazione di nuove giudee. C’è un dio perfetto per ogni guerra.

Una splendida sera d’agosto, una di quelle dove le stelle sono più chiare del solito, una sera di 400 anni fa, la notte di San Bartolomeo, si consumò dicono “il peggiore dei massacri”. Quella notte i cristiani uccisero 10.000, 20.000 o forse 30.000 protestanti, lo stendardo di un dio umano troppo umano nel pugno della milizia, perché la politica ha i suoi strumenti sempre ben accordati, pronti ad eseguire le giuste melodie. Un suono talmente splendido che se lo ascolti non sei più capace di pensare ad altro, incantato e incatenato al suono lo segui rapito. Un pifferaio e milioni di ratti a seguirlo.

Splendida specie il ratto. Onnivoro, opportunista, prolifico, devastatore, contamina e distrugge, s'insedia e devasta, sogna l'immondizia, si adatta alla gabbia, docile buffone se addestrato da piccolo, trastullo e delizia, infettante e infestante. Ma questo animale mi ricorda troppo un'altra specie, mi sforzo, qui sulla punta della lingua, diamine non mi viene. Mi guardo allo specchio, forse posso arrivarci...

La mia personale visione evoluzionista: la Ratvoluzione
Ma perché pensare adesso a queste bestie "repellenti" così lontane da noi, noi creature evolute in armonia col creato. Il disegno imperiale di Carlo Magno, la conservazione imperiale di Adriano, cristiani e musulmani, la calata degli unni, l'ascesa dei re, la democrazia ateniese, e poi e poi. Ogni evento, ogni cambiamento, ogni scoperta richiedeva un sacrificio alla terra, la semina di corpi e fiumi rosso sangue per un prospero raccolto.

Ma è il passato, storia "vecchia", la storia insegna, di rosso conosciamo quello Valentino, un guanto sopra il corpo nudo, da indossare anche solo 1 giorno per infiniti attimi di piacere. Il piacere di viaggiare, perché lavorare stanca, tutto stanca, cibo per la mente, un viaggio esotico, la savana, alberi e fiori, la meraviglia di forme e colori, com'è bello andare a spasso nel paesaggio.

Ruanda 100 giorni per 1.000.000.
Di morti intendo!

Sono più di 50 gli scontri in atto nel mondo non ultima l’Ucraina.

Israele, Palestina, Libano, Siria, Afghanistan, Aceh, Angola, Nepal, Nigeria, Pakistan, Birmania, Turchia e ancora e ancora. Riavremo la guerra di Crimea?

Piemontesi preparatevi!

Domani come ieri. 26 poliziotti feriti, notte di violenza a Belfast, agosto 2013, non era la notte di San Bartolomeo o è sempre la stessa da sempre?

Italia 1947-1950 lotte di partito, clientelismi, difendere ad ogni costo la poltrona. Rimpasti. Si vota democrazia e comunismo. 

Einaudi. Bloccare l’inflazione, ridare stabilità alla lira. Gli investimenti crollano, l’industria è in crisi, l’occupazione è in crisi. Urgono riforme. La riforma agraria: emendamenti su emendamenti, i faccendieri scalpitano. L’uomo qualunque aspira: stipendio fisso! Alleanze e correnti. Riforma elettorale. Il potere va conservato. Legge truffa. Al cambiamento non corrisponde l’ammodernamento. Supplenze, interventi. Il miracolo italiano, inizia l’era del consumismo.

Italia 2014 lotte di partito, clientelismi, difendere ad ogni costo la poltrona. Ridare stabilità all’euro. Crisi del lavoro, crisi dell’occupazione. 

Renzi. Urgono riforme. L’uomo qualunque aspira: posto fisso! Alleanze e correnti. Riforma elettorale. Decreti legge su decreti legge. Emendamenti su emendamenti. I faccendieri imperano. Incapacità di riconvertire l’industria malata. La giostra dei supplenti. Siamo fermi all’era del consumismo.

Chiusi nella casetta di bambole, piccoli pupazzetti in mano a pochi bimbi capricciosi che ogni sera ci cambiano costume e scenografia, lasciando sempre intatto il tema del gioco. Domani come ieri.
Scrive sempre Cossery  …
“La vita, la vera vita, è di una semplicità infantile. Non ci sono misteri. Ci sono solo carogne…”.


Fine prima parte

L'Orlando Furioso - Grazie a Liber Liber
Mémoires d'Hadrien - Grazie ai wikipedisti

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