Cuore crudo

Salgo dentro le ore

secondi impilati

uno sopra l’altro
uno sopra l’altro
uno sopra l'altro

Braccia così corte
per scalare alla notte

Svestirmi di questa pelle
sfilarla

Oh, letto nudo
senza ripari

Tu arrivi
inarrestabile
mi copri la bocca
serri ogni poro

Raggelata carne
senza respiro

Non mi dimeno più

Daccapo un secolo
lungo pochi battiti

Strapparmi il cuore
ancora caldo
spingertelo dentro
ficcarlo crudo
crudo e pulsante
sino a stordirti

-Chi se non io-

sino a gemere

Tu tira
tira l’ultimo filo d’erba
stringilo alla mia gola
ansimo
un’ultima volta

Per sempre


Questo corpo che ruota
nell’ombra liquida della sera
Nudo e affamato
come solo il mare sa essere
Bagnato dal respiro che preme e si arretra
Mutato dalle forze di marea
come una stella furiosa senza fuga
Confuso dalla vertigine smisurata
del prossimo destino
E  poi esausto e invisibile
come una luna compressa in un granello
caduto nel giaciglio della tua mano


Amata
quando lascerai andare le parole
io sarò leggera
potrai sollevare la pesantezza della memoria
dentro questo cielo che non sovrasta più
e non chiede.

Sarò pronta allora
a scendere dentro le tue palpebre
ad aprirmi con le tue ciglia.

Lascerò che i tuoi occhi taciturni
così piccoli di grandi dedizioni
vestano questo corpo nudo
partorito nel frastuono della luce.



E fu sera e fu mattina.
Come piegare la
curvatura del tempo?
Accartocciarla
Tornare al punto di partenza
e supplicarti
-se fossi per te nutrimento-
di divorarmi intera
interamente
essere la preda
e tu cacciatore d’agguato
veloce preciso
ad ingollarmi in un morso
scivolare fino allo stomaco
per farti sopravvivere all’eterno
saziandoti.




4 commenti :

  1. Non ho mai commentato qui prima. Non ho mai commentato questo prima. Ma ti leggo ogni giorno. Non posso farne a meno......Grazie per questa torturante bellezza: le tue parole.

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    1. Grazie Anonimo, questo mi dispiace. Quando scrivo spero di "alleggerire" chi legge. La vita porta con sé già abbastanza torture e dipendenze. La bellezza non può torturare, in tal caso non lo è.

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  2. Santa... il tempo bruciato nel tuo nome - tornare ai battiti alle frenesie alle paure all'amore d'allora - non è dato
    ma tu esisti-consumata - ma non doma al tuo destino.
    Attendimi.

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    1. SantaRita, abbiamo nomi da preghiera, un po' come questi versi così essenziali e duri.
      A volte si è innamorati dell'attesa, il piacere di aspettare diventa esso stesso piacere. Chi attendiamo o cosa, magari non esiste più, è diventato altro e non sappiamo neanche che volto si sia costruito.
      Data la mia risposta così in ritardo, purtroppo ho messo il blog in pausa, lascio il link a un simpatico post di qualche tempo addietro, che mi pare in tema (http://lasantafuriosa.blogspot.com/2014/12/sogno-damore-nicole-claveloux-tommasina.html)
      Grazie per la condivisione di questi versi.

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